L’autostima non è una qualità innata e immutabile: è un insieme di percezioni che puoi allenare proprio come un muscolo. Grazie al coaching puoi cambiare il dialogo interno, prendere decisioni con maggiore sicurezza e raccogliere prove concrete del tuo valore. Ecco cinque strategie di coaching semplici, pratiche e immediate che trasformeranno piccoli passi in risultati visibili.
1. Definisci un obiettivo chiaro e una metrica semplice per aumentare l’autostima
“Voglio più autostima” è un’intenzione, non un obiettivo concreto. Individua invece un’area specifica della tua vita (lavoro, relazioni, decisioni) e definisci un comportamento misurabile: “Parlerò almeno una volta in ogni riunione”, “Invierò il mio portfolio entro venerdì”, oppure “Chiederò feedback al mio responsabile entro il 15”. Valuta poi da 0 a 10 il tuo livello attuale di fiducia e chiediti: “Quale piccola azione mi permetterebbe di aumentare di mezzo punto entro sette giorni?”. Questa tecnica riduce l’ansia, rende misurabile il progresso e sposta il focus dall’“essere” al “fare”. Un coach può aiutarti a definire obiettivi realistici, fissare scadenze e valorizzare ogni piccola vittoria.
2. Usa i tuoi punti di forza per migliorare la fiducia in te stesso
L’autostima cresce quando vedi i tuoi punti di forza concretamente in azione. Identifica cinque qualità riconosciute dagli altri o dimostrate in momenti di successo, e crea un “registro delle evidenze”. Riporta almeno tre episodi recenti in cui hai utilizzato efficacemente queste qualità, aggiornandolo ogni settimana. Ogni giorno, scegli una forza e chiediti: “Come posso usarla per affrontare meglio un compito oggi?” Se la tua forza è la curiosità, trasforma una riunione in un’intervista; se è l’empatia, dai spazio al collega più silenzioso. Il coaching ti insegna a pianificare la giornata attorno ai tuoi talenti naturali, trasformando così ogni azione in una prova tangibile del tuo valore.
3. Allena il dialogo interno con tecniche di coaching cognitivo
La voce critica che hai in testa non svanirà da sola, ma puoi imparare a gestirla. Usa il metodo ABC: A (evento), B (credenza), C (conseguenza emotiva o comportamentale). Quando pensi “Non sono capace”, fermati e chiediti: “Che cosa ha generato questo pensiero? Qual è esattamente la credenza? Che effetto ha su di me?” Metti poi alla prova la credenza chiedendoti quali sono le prove a favore, quelle contrarie e quale interpretazione più utile potresti adottare. Infine, verifica la nuova credenza con un piccolo esperimento concreto (una mail, un breve intervento, una telefonata). Con l’aiuto di un coach, impari a trasformare le critiche generiche del tuo dialogo interno in osservazioni chiare e azioni concrete, passando dal giudizio alla libertà di scelta. Se senti che questo modo di accompagnare le persone nel cambiamento potrebbe diventare anche la tua professione, leggi la nostra guida completa su come diventare coach professionista.
4. Costruisci coraggio e resilienza con la “scala delle sfide”
Il coraggio non significa buttarsi nel vuoto: è fatto di gradini che puoi salire uno alla volta. Crea una “scala delle sfide” da 1 (facile) a 10 (molto impegnativo) su un argomento importante per te: esprimere idee, negoziare, parlare in pubblico. Ogni settimana prova due esperimenti ai livelli 2-4, brevi e con rischi contenuti. Dopo ciascun esperimento annota tre cose: cosa ho fatto, cosa ho imparato e cosa farò la prossima volta. Ogni successo consolidato aumenta la tua autostima e rende naturale salire il gradino successivo. Il coaching ti aiuta a trovare il giusto equilibrio tra sfida e fattibilità, allenandoti a interpretare gli eventuali errori come informazioni, non giudizi.
5. Chiedi feedback costruttivi e utilizza il feedforward per crescere
Il feedback può essere doloroso o utile: dipende da come lo chiedi. Stabilisci in anticipo le regole: su quale comportamento desideri ricevere input? Quale formato preferisci (due cose positive, una da migliorare)? Da chi vuoi riceverlo (tre persone che ti osservano in contesti diversi)? Quando ricevi il feedback, separa fatti, interpretazioni e opzioni di risposta. Per migliorare ulteriormente, aggiungi il feedforward chiedendo: “In futuro, cosa potrei fare diversamente in una situazione simile?”. Questo approccio orienta la tua attenzione dal passato al futuro, aumentando la tua sensazione di controllo. Il coaching ti offre strumenti pratici per interpretare commenti senza trasformarli in giudizi personali, preparando immediatamente nuove azioni da testare.
Un piano operativo di coaching per i prossimi 10 giorni
- Giorno 1: Definisci con precisione il tuo obiettivo e assegna un punteggio da 0 a 10 al livello attuale di fiducia. Scrivi nero su bianco cosa significherebbe passare anche solo a 0,5 punti in più.
- Giorno 2: Individua i tuoi punti di forza e registra tre esempi recenti in cui li hai messi in pratica. Concentrati sui fatti, non sulle percezioni.
- Giorno 3: Scegli tre pensieri autocritici ricorrenti e applica il metodo ABC per riformularli in modo più realistico e costruttivo.
- Giorno 4: Disegna la tua “scala delle sfide” e seleziona due azioni gestibili che richiedano un piccolo passo di coraggio.
- Giorno 5: Metti in pratica la prima azione e analizza subito l’esito: cosa ha funzionato, cosa puoi migliorare, cosa farai di diverso la prossima volta.
- Giorno 6: Chiedi un feedback mirato su un comportamento specifico, definendo in anticipo la modalità e la persona da cui vuoi riceverlo.
- Giorno 7: Svolgi il secondo esperimento della tua scala e confronta i risultati con il primo. Nota anche i progressi più sottili.
- Giorno 8: Applica consapevolmente una tua forza in un’attività che solitamente eviti o ti mette a disagio. Osserva come cambia la percezione di te stesso.
- Giorno 9: Richiedi un feedforward a un collega, amico o coach: “Cosa potrei fare di diverso per migliorare ancora?”. Prendi nota delle idee più utili.
- Giorno 10: Rileggi le note dei giorni precedenti, rivaluta il tuo livello di fiducia e riconosci ogni progresso, anche minimo. La crescita è fatta di costanza, non di salti improvvisi.
Cosa aspettarti dal percorso di coaching per aumentare l’autostima
L’autostima non è sentirsi al massimo ogni giorno, ma saper ritrovare equilibrio quando l’insicurezza torna a farsi sentire. Due segnali che stai crescendo davvero: inizi a parlarti con precisione e gentilezza, e prendi decisioni più rapidamente grazie a obiettivi, valori e punti di forza chiaramente definiti. Se emergono temi più complessi, considera il coaching come una parte di un percorso più ampio: prendersi cura di sé è un atto di rispetto, non di debolezza. Se desideri formarti in modo serio e strutturato per intraprendere un percorso di crescita personale e professionale, scopri la nostra guida su come scegliere la scuola di coaching giusta per te.
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Coach Professionista e Direttore Didattico di Coaching Academy