In un mondo che cambia rapidamente, il coaching si è affermato come uno strumento essenziale per supportare individui, leader e team nel raggiungimento dei loro obiettivi. Uno dei fattori decisivi per il successo dell’approccio di coaching è proprio la mentalità con cui lo si affronta. Adottare una growth mindset, ovvero una mentalità orientata alla crescita, può fare la differenza tra un cambiamento superficiale e una trasformazione profonda e duratura.
Cos’è la growth mindset?
Il concetto di growth mindset è stato introdotto dalla psicologa Carol Dweck e si fonda sull’idea che abilità, intelligenza e competenze non siano qualità statiche, bensì caratteristiche che si possono sviluppare tramite l’impegno, la pratica e l’apprendimento dagli errori. Al contrario, una fixed mindset percepisce il talento e le capacità come tratti immutabili, limitando così il potenziale di evoluzione.
Nel contesto del coaching, questa distinzione è fondamentale: un coach che adotta una growth mindset comunica ai propri coachee la convinzione profonda che ciascuno possa migliorare, evolvere e reinventarsi, indipendentemente dal punto di partenza.
Perché la growth mindset è cruciale per il coaching
1. Crea un ambiente positivo e inclusivo
Un coach che crede fermamente nel potenziale di crescita del coachee crea un ambiente sicuro, privo di giudizio, dove è naturale sperimentare, sbagliare e imparare. Questo clima stimola la curiosità, incoraggia la responsabilità personale e favorisce l’autenticità. Come sottolinea Simon Sinek, un coaching efficace parte dalla scoperta del proprio “perché”, ovvero dello scopo profondo, sviluppandosi in uno spazio che valorizza l’autenticità e la motivazione intrinseca.
2. Favorisce resilienza e autonomia
Una mentalità orientata alla crescita insegna che ogni difficoltà rappresenta un’opportunità di apprendimento. I coach con questa visione incoraggiano i coachee a considerare le sfide come tappe formative, rafforzando così la resilienza e la fiducia nelle proprie capacità. Questo approccio stimola l’autonomia, trasformando i coachee in protagonisti consapevoli del proprio percorso di sviluppo, non semplici esecutori di suggerimenti.
3. Stimola adattabilità e innovazione
Ogni situazione è unica e richiede soluzioni personalizzate. I coach che adottano questa mentalità non si affidano a metodi rigidi, ma si adattano dinamicamente al contesto, alle esigenze specifiche del coachee e alle evoluzioni del contesto di riferimento. In un’epoca caratterizzata dal continuo cambiamento, tale flessibilità è cruciale.
4. Potenzia performance e motivazione
La ricerca dimostra chiaramente che adottare un approccio fondato sulla growth mindset porta a miglioramenti significativi delle performance individuali e collettive (Garcia & Dweck, 2014). I coachee risultano più motivati, coinvolti e soddisfatti, poiché percepiscono il percorso come frutto del proprio impegno attivo e progressivo, anziché una battaglia contro limiti fissi e insormontabili.
5. Promuove una cultura di feedback e miglioramento continuo
La growth mindset trasforma il feedback in uno strumento prezioso per crescere, non in una critica fine a se stessa. Un coach con questa mentalità coltiva una cultura in cui il confronto costruttivo e il miglioramento continuo sono valorizzati. Il feedback, in questa prospettiva, diventa una leva di crescita personale e collettiva, utile tanto nelle sessioni individuali quanto nei percorsi di team coaching.
Il coach come Modello di Growth Mindset
Un aspetto talvolta sottovalutato è che il coach deve incarnare in prima persona questa mentalità orientata alla crescita. Non basta insegnarla: occorre viverla con coerenza e autenticità. La vera differenza sta nella capacità di crescere, adattarsi e apprendere dagli altri. Un coach deve essere disposto a mettersi costantemente in discussione, imparare dai propri coachee, collaborare con altri professionisti e aggiornare continuamente le proprie competenze. Se stai pensando di intraprendere questa carriera, ti consiglio di leggere la nostra guida completa su come diventare coach professionista.
Conclusione: la mentalità che fa la differenza
Adottare una growth mindset nel coaching non rappresenta solo una strategia vincente, ma anche un atto di fiducia nella capacità di cambiamento e trasformazione delle persone. È la base per creare relazioni di coaching autentiche, efficaci e capaci di generare cambiamenti profondi e duraturi. Che tu sia coach, manager, educatore o coachee, coltivare questa mentalità significa aprire la porta a un futuro ricco di possibilità, non di limiti. Se vuoi intraprendere un percorso formativo davvero efficace, scopri la nostra guida su come scegliere la scuola di coaching giusta per te.
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Coach Professionista e Direttore Didattico di Coaching Academy